top of page

Search Results

63 risultati trovati con una ricerca vuota

  • Città intelligente: i servizi abilitati dall’Alosys Switch

    Il paradigma della città intelligente, più comunemente nota come Smart City, si fonda su una serie di  fattori abilitanti, uno dei quali è proprio l’abilitazione e la contabilizzazione della corrente assorbita dai dispositivi VAS . Per comprenderne il valore occorre una breve premessa: la città intelligente viene di solito associata a una serie di utili use case che riguardano, per esempio, la gestione smart dell’illuminazione pubblica , l’utilizzo intelligente delle aree di sosta, la gestione della viabilità e del traffico urbano. Ognuna di queste fattispecie fa perno su una serie di tecnologie e dispositivi abilitanti  che possono presentarsi sotto forma di videocamere, sensori IoT, led per strisce pedonali illuminate, punti di accesso radio, beacon e via dicendo: tutti questi dispositivi, il cui fine fornire servizi alla cittadinanza prevedono l’acquisizione di dati e l’elaborazione di essi da piattaforme intelligenti, vanno distribuiti all’interno del contesto urbano e alimentati. È in questa fase che emerge la centralità del sistema di illuminazione pubblica : non solo per la sua capillarità  – cosa che peraltro sarebbe sufficiente – ma anche perché è perfetta proprio per ospitare e alimentare i dispositivi smart  di cui sopra. Non solo: in ottica di città intelligente, la rete di illuminazione pubblica è ideale anche per alimentare servizi a valore aggiunto che possono trovare terreno fertile proprio nel paradigma della Smart City ; si pensi, per esempio, a colonnine di ricarica per mezzi elettrici, ai chioschi di prelevamento acqua presenti ormai in molti comuni, a totem interattivi che erogano servizi turistici e molto altro. Tutti questi dispositivi e servizi vanno alimentati sfruttando la stessa rete elettrica che fornisce energia ai lampioni. Per questo c’è Alosys Switch.   Città intelligente: Tecnologie, Comunicazioni ed Energia Ogni progetto ha un suo budget, il cui utilizzo va ovviamente ottimizzato in funzione degli obiettivi da ottenere. Per esempio, alimentare una colonnina di ricarica per bici, scooter e monopattini elettrici sfruttando la rete che fornisce energia al lampione non è uno scherzo, poiché in condizioni normali ciò presuppone di portare al palo un’altra linea che sia attiva 24/7  a differenza di quella del lampione stesso, che funziona solo di sera/notte. Questo comporta l’esecuzione di costosi lavori infrastrutturali, che in alcuni casi possono essere limitati usando pannelli solari o accumulatori: in ognuno di questi casi, però, i costi restano importanti. Nell’ambito della città intelligente, il sistema di Intelligent Switching targato Alosys  è un fattore abilitante perché predispone il lampione a ospitare dispositivi a valore aggiunto, oltre a poterli alimentare e contabilizzarne i consumi trasmettendoli in tempo reale a un centro di controllo. Più nel dettaglio, il sistema fa capo a un piccolo dispositivo certificato IP67 da integrare alla base del lampione (Alosys Switch) e una Smart Box all’interno del pozzetto in prossimità del palo stesso: la Smart Box  permette l’alimentazione e la misurazione in modalità certificata dell’energia assorbita dai sistemi a valore aggiunto. Per quanto concerne la trasmissione dai dati, la Smart Box può sfruttare la rete GPRS  ma anche il protocollo LoRaWan, acronimo di Long Range Wide Area Network e rete di trasmissione wireless dedicata alla comunicazione tra dispositivi elettronici. Tra le sue caratteristiche di punta, LoRaWan offre una trasmissione dati protetta da crittografia AES-128, consumi molto contenuti, semplicità di integrazione e configurazione, caratteristiche che la stanno rendendo un punto fermo nell’universo dell’ Internet of Things . In questo modo, integrando cioè una serie di gateway LoRa all’interno della rete, è possibile provvedere alla corretta attribuzione dei costi dell’energia consumata. Tale operazione, in carico al Comune, permette di trasformare la rete di illuminazione pubblica da centro di costo a strumento per la generazione di profitti. I vantaggi sono quindi enormi sia per l’erogatore di servizi, che in questo modo può ‘rivolgersi’ a una platea estremamente ampia, che per la municipalità, che di fatto ha la proprietà del palo e ne sostiene i costi. In un periodo in cui le sperimentazioni di ‘città intelligente’ iniziano a essere numerose ma non vi è ancora piena e assoluta pervasività, è fondamentale ridurre al minimo di costi di adeguamento dell’impianto così da agevolare il ROI . Alosys Switch permette di completare tale attività in un tempo quantificabile in ore o giorni, contro i tempi decisamente più lunghi – tra autorizzazioni ed esecuzione – dei lavori infrastrutturali, il tutto per una frazione del costo.     Città intelligente: i VAS più smart  del momento Il tema dei servizi a valore aggiunto abilitati con il contributo che Alosys Switch può apportare è in continuo divenire . Tutte le volte che si parla di un paradigma smart, le fattispecie ipotizzate e implementate oggi sono certamente una frazione di quelle che vedranno la luce domani. Di fatto, qualsiasi servizio utile al cittadino, alla comunità ma anche alle imprese può essere alimentato tramite la rete di illuminazione pubblica. Le ipotesi più comuni, alcune delle quali già citate, sono i sistemi di videosorveglianza, i sensori per il controllo del traffico e della viabilità, strisce pedonali illuminante, le stazioni meteo, gli impianti di ricarica per veicoli elettrici e dispositivi personali. Ma c’è anche tutto un discorso di attualità: la situazione che stiamo vivendo sta infatti accelerando l’implementazione di modalità di lavoro smart, che oggi sono gestite prevalentemente da casa, ma un domani potranno essere svolte ovunque, anche all’aria aperta: usare la rete di illuminazione per sistemi di comunicazione Wireless può essere un passo avanti importante in tal senso, così come lo sviluppo di soluzioni ah hoc  come radio termometri di nuova generazione  in grado di rilevare temperature anche in ambienti esterni o rilevatori e monitoraggio di  assembramenti, punti di rilevazione temperatura corporea diffusi, tutto nel rispetto delle politiche di privacy vigenti.

  • Illuminazione pubblica: le ultime frontiere nella Smart Grid

    Qual è il rapporto tra l’illuminazione pubblica e un tema così ampio e avvolgente come quello della Smart Grid ? Per comprenderlo si può partire dalla definizione secondo cui Smart Grid sarebbe, di fatto, una rete di distribuzione elettrica di nuova concezione unita a una rete di informazione. I flussi bidirezionali di dati ed energia sono i veri e propri pilastri della Smart Grid e permettono la gestione intelligente della distribuzione energetica, la minimizzazione degli sprechi, la riduzione dei costi, la sostenibilità ambientale e l’assicurazione di un livello di servizio molto elevato. Gli elementi di una Smart Grid sono diversi e accomunati non solo dalla componente energetica, ma anche dalla connettività : si va dagli impianti produttivi alle linee di distribuzione elettrica, ma senza dimenticare gli smart meter , gli accumulatori domestici, gli impianti fotovoltaici e, appunto, quelli di illuminazione pubblica, che tra l’altro risentono un po’ ovunque di una forte esigenza di rinnovamento. È precisamente a questo punto che il tema della Smart Grid confluisce in quello della Smart City, che comprende tutti i sistemi, le piattaforme, le reti e i device che rendono la città connessa, data-driven , estremamente efficiente e sostenibile.   Illuminazione pubblica e smart grid: perché ottimizzare La rete di illuminazione pubblica, che in diverse aree è un’infrastruttura con decine di anni sulle spalle, deve essere aggiornata e ottimizzata per rientrare di diritto in un paradigma smart. I dati parlano chiaro: nelle aree poco trafficate, il 90% dell’elettricità  che viene consumata nelle ore notturne dai sistemi di illuminazione tradizionale è sostanzialmente sprecata . Il primo passo è dunque quello di progredire lungo la strada dello smart lighting , passando di sicuro verso la tecnologia LED, ma soprattutto attraverso sistemi IoT e piattaforme di monitoraggio e gestione remota che permettano, appunto, di ridurre gli sprechi e incrementare l’efficienza energetica garantendo al tempo stesso un servizio di valore a tutte le persone. L'evoluzione del settore dell'iluminazione pubblica Sotto questo profilo, sono davvero infinite le fattispecie pratiche: da una semplice modulazione dell’intensità luminosa – e quindi dei consumi – in funzione di quella ambientale a sistemi avanzati di telecontrollo. Con riferimento al settore dell'illuminazione pubblica, tutto ciò che va nella direzione dell’efficienza mediante utilizzo di tecnologia connessa rientra di diritto nei paradigmi smart .   Illuminazione pubblica, smart grid e servizi Un aspetto molto interessante che riguarda il rapporto tra illuminazione pubblica e Smart Grid è quello dei servizi a valore aggiunto . Come anticipato, alla base del concetto stesso di Smart Grid c’è la bidirezionalità della distribuzione energetica e dei flussi di dati: in un contesto del genere, l’impianto di illuminazione pubblica può fornire energia ad altri dispositivi, come una bicicletta, un’auto elettrica o – più banalmente – a un laptop , monitorando in tempo reale il consumo e fatturandolo all’utilizzatore finale. Non solo: l’impianto potrebbe (per esempio) generare a sua volta elettricità attraverso pannelli fotovoltaici e immetterla nella rete, ma anche scambiare dati con centraline meteo, pannelli a messaggio variabile e con qualsiasi altro dispositivo connesso  che faccia parte della medesima rete; in un vero ed evoluto paradigma di Smart City, l’espressione dispositivo connesso è peraltro estremamente ampia, poiché abbraccia una Control Room delle forze dell’ordine così come un qualsiasi smart display domestico che il privato cittadino usa ogni giorno per ricevere informazioni meteo tratte direttamente dalle rilevazioni dei sensori presenti sui lampioni. Le frontiere dell'illuminazione pubblica con la smart grid L’impiego delle tecnologie attuali, intese come hardware, software e connettività, permette tutto ciò e molto altro: per esempio, le elevate prestazioni delle attuali reti di comunicazione (si pensi ad esempio al 5G) e la potenza di elaborazione del cloud consentono di applicare a questi paradigmi tecnologie avanzate di intelligenza artificiale, raggiungendo quell’approccio predittivo  che, in ambito di illuminazione pubblica, può significare – per esempio – una manutenzione estremamente puntuale  e interventi da remoto prima che i guasti si verifichino.

  • Come abbassare tempo e costi di un progetto di Smart City

    Ridurre tempi e costi di un progetto di smart city  è un punto fondamentale (non l’unico, ma sicuramente uno dei più importanti) per convincere i comuni a investire nelle nuove tecnologie  digitali che possono far diventare più “intelligente” una città.   Progetti di Smart City in Italia Dalle ultime ricerche dell’ Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano, emerge uno scenario a luci e ombre, perché solo il 36% dei comuni  italiani con popolazione superiore ai 15.000 abitanti ha avviato almeno un progetto  di smart city negli ultimi tre anni  (il dato si riferisce al triennio 2016-2018), segnando così un calo di diversi punti percentuali rispetto alla fine del 2017, quando quasi metà dei comuni (48%) aveva avviato almeno un progetto di questo tipo nei tre anni precedenti. E poi, evidenzia il Politecnico di Milano, la maggior parte delle iniziative si trova in fase-pilota, confermando le difficoltà  di molti comuni a trasformare i progetti sperimentali  in soluzioni permanenti, estese su tutto il territorio urbano e capaci di assicurare un valore aggiunto percepito dai cittadini. Tra le principali barriere  che ostacolano lo sviluppo di un progetto di smart city, l’Osservatorio Internet of Things cita la mancanza di competenze interne, oltre alla scarsa disponibilità di risorse  economiche da destinare all’innovazione tecnologica dei servizi municipali.   La rete IoT è un elemento-chiave per un progetto di smart city Un elemento-chiave che permette di abbassare tempo e costi di un progetto di smart city, è la disponibilità sul territorio comunale di una rete di comunicazione  IoT, Internet of Things , cioè una rete (come il 5G) su cui far “dialogare” tra loro gli oggetti connessi  al “web delle cose”. Cosa fa l'IoT in un progetto di smart city Gli oggetti connessi alla rete IoT possono essere di diverso tipo: lampioni, contenitori dei rifiuti, colonnine di ricarica dei veicoli elettrici, semafori, pensiline dei trasporti pubblici, autobus e linee metropolitane, interi edifici. Tutto si basa sull’utilizzo di sensori e connessioni wireless per creare un ecosistema urbano  digitalizzato, dove dati e informazioni  viaggiano continuamente e in tempo reale tra i nodi (rappresentati dai singoli “oggetti”) della rete stessa. Così diventa possibile controllare a distanza  il funzionamento di determinati servizi e trasmettere istruzioni e comandi ai dispositivi IoT, anche in modo automatizzato secondo parametri definiti in precedenza. Un paio di esempi: ottimizzare i percorsi dei bus in base alle condizioni del traffico, gestire la raccolta dei rifiuti in base al riempimento effettivo dei contenitori.   Come rendere più semplice ed economico un progetto di smart city Le reti IoT sono il cuore dei servizi digitali ma ci sono altri aspetti decisivi per rendere più semplice ed economico  un progetto di smart city. Ecco i principali:   Tecnologie più semplici da installare Scegliere tecnologie e soluzioni facili da installare sulle infrastrutture esistenti  senza la necessità di eseguire costose e complesse modifiche agli impianti.   Offrire più servizi contemporaneamente Individuare una serie di servizi a valore aggiunto  che possono essere implementati sulla nuova rete smart: ciò consentirà di gestire più servizi contemporaneamente con la medesima infrastruttura digitale.   Usare i dati del progetto di smart city Utilizzare e rielaborare i dati  raccolti dai sistemi IoT per monitorare i servizi urbani esistenti, migliorare la loro organizzazione e proporne di nuovi.   Sviluppare una gestione integrata Condividere i dati  con gli altri soggetti pubblici/privati coinvolti nel progetto di smart city per sviluppare una gestione integrata di molteplici servizi, tramite un unico centro di raccolta-elaborazione dati (database multi-progetto), collaborando con tutti gli attori interessati: aziende municipalizzate, altri comuni, forze dell’ordine, università, utility, società fornitrici di servizi.   Il progetto di smart city e la burocrazia Ridurre la complessità burocratica  dei programmi di smart city, come le procedure per ottenere autorizzazioni e permessi.   Adottare applicazioni modulari Scegliere tecnologie e applicazioni modulari  e flessibili, in modo da poter facilmente ampliare il progetto di smart city su un’area urbana più vasta dopo le fasi-pilota iniziali. Le giuste tecnologie per un progetto di smart city Infine, per abbassare tempo e costi di un progetto di smart city, è molto importante installare tecnologie con bassi costi di manutenzione  e affidarsi il più possibile al controllo da remoto degli impianti (tramite piattaforme software e servizi cloud), in modo da far intervenire i tecnici sul posto solamente quando è necessario per riparare o sostituire un dispositivo guasto o malfunzionante.

bottom of page