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- Presentata l'APP YOU KEY al Tirana International Fair
L'App YOU KEY è stata presentata alla Fiera Internazionale di Tirana. Tema della fiera internazionale la globalizzazione e la digitalizzazione, con una nazione, l'Albania, che si offre come porta di accesso al mercato West Balcan. Una promessa che ha attirato numerosi espositori internazionali fra cui Alosys Communications, che dal 2014 ha una propria sede proprio a Tirana. In questa occasione è stata presentata, in anteprima mondiale, l'applicazione per la cyber security YOU KEY. Un'applicazione che ridisegna il concetto di sicurezza individuale, definendo un personale livello di sicurezza non solo dell'utente, ma della cerchia di fiducia che l'utente stesso costruisce intorno alle sue interazioni. Eugenio Pignatelli CEO di Alosys Communications nel suo speech di presentazione parla di riappropriazione della propria volontà attraverso la libertà individuale di non delegare a terzi la propria Data privacy. Florian Toma (CEO Alosys Communications Albania) e Eugenio Pignatelli (CEO Alosys Communications) presentano YOU KEY al Tirana International Fair La Data Privacy un diritto di libertà Si ha la concezione che qualsiasi informazione presente sulla rete digitale può essere in qualche modo violata. Il sistemi terzi che promettono una totale sicurezza dei dati sono costantemente aggiornati per far fronte ai continui attacchi di hacker. Nonostante gli sforzi e gli aggiornamenti questo si traduce spesso in accessi e appropriazioni continue nel quale il titolare dei dati è totalmente in balia degli eventi. Questo è un problema di libertà individuale nell'era cibernetica dove la violazione non fa più scalpore, ma genera numerosi problemi per gli utenti coinvolti. Abbiamo creato l'APP YOU KEY per consegnare nelle mani dell'utente la propria sicurezza. Una sicurezza inviolabile che tiene conto dell'unica variabile che gli hacker non possono affrontare: l'identità biometrica di chi ha generato il dato. Possiamo violare archivi con milioni di dati, ma non possiamo violare milioni di dati singolarmente. You Key consegna semplicemente la chiave di codifica ad ogni utente che ha la necessità di tutelare le proprie informazioni e non solo, permette agli utenti di scambiare queste informazioni in maniera riservata attraverso qualsiasi supporto o sistema di trasmissione. Come funziona l'applicazione La soluzione YOU KEY consente di creare e gestire i diritti di visione di un qualsiasi “Contenuto” in modo che solo ai destinatari autorizzati e certificati sia permessa la decodifica. La soluzione permette di traguardare una sicurezza attraverso il match fra l'identità personale ( impronta biometrica) e il device (smartphone e desktop) che l'utente usa come mezzo di accesso alla rete, in modo da generare una personale chiave di codifica, inviolabile ed unica, che di fatto rendere inutile qualsiasi appropriazione del dato da parte di terze parti non autorizzate. La commercializzazione La presentazione alla Fiera Internazionale di Tirana ha di fatto aperto l'applicazione alla commercializzazione per mercato B2B. Nel sito appyoukey.com sarà possibile trovare tutte le informazioni per l'acquisizione delle licenze e visionare le funzionalità dell'applicazione. L'app è disponibile sia per dispositivi mobili ( Android / IOS) e fissi ( Windows / Apple).
- Unified Communications: Scegliere il fornitore più adatto
La selezione di qualsiasi investimento tecnologico strategico può essere scoraggiante a causa della grande quantità di denaro, tempo e risorse dedicate alla ricerca e all'implementazione della soluzione migliore per la tua organizzazione. Le soluzioni di comunicazioni unificate (UC) devono affrontare anche alcune sfide: Le soluzioni UC "premises based” stanno vedendo poca innovazione a causa della riduzione degli investimenti da parte dei fornitori rispetto alle loro offerte cloud. Gli acquirenti devono acquistare UC basate sulla sede solo se le soluzioni cloud non soddisfano i requisiti in aree quali la conformità normativa (HIPAA, GDPR, FINRA, ecc.) o la copertura regionale. Le organizzazioni IT non vedono alcun valore nella gestione e nel funzionamento delle piattaforme UC, questa necessità guida ulteriormente il passaggio a soluzioni di comunicazioni unificate come servizio (UCaaS) basate su cloud. La disponibilità e il tempo di attività richiesti per i servizi UCaaS devono essere affrontati tramite un contratto di servizio (SLA) garantito dal credito con il fornitore di servizi prescelto. Le applicazioni incluse nelle soluzioni UC si sovrappongono sempre più ad altri strumenti di comunicazione e collaborazione implementati dalle organizzazioni. Le funzionalità possono anche sovrapporsi agli strumenti di collaborazione inclusi negli hub di lavoro I lavoratori digitali di oggi richiedono la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo, ma molte organizzazioni stanno scoprendo che le loro soluzioni attuali mancano delle funzionalità di mobilità necessarie per renderlo possibile. A causa delle complesse esigenze dei lavoratori digitali di oggi, è importante notare che nessun singolo fornitore di tecnologia UC offre tutte le funzionalità ugualmente performanti per l'ampiezza dei requisiti funzionali, tecnici e operativi di un'organizzazione tipica. Le organizzazioni stanno selezionando le soluzioni di comunicazioni unificate principalmente per le loro funzionalità principali dando priorità ai requisiti in anticipo alle funzionalità indispensabili: Riunioni (audio, video e conferenze Web) Messaggistica e collaborazione nel flusso di lavoro Telefonia (incluso supporto per chiamate di emergenza) Funzionalità di mobilità Strumenti di analisi e reportistica Servizio clienti, supporto e portali di amministrazione Marketplace di applicazioni, integrazioni e interoperabilità Sicurezza, conformità e gestione dei dati Supporto per qualsiasi linea analogica e speciale richiesta (ad esempio: sistemi cercapersone, allarmi, fax, telefoni per ascensori, DECT). Il team di valutazione dovrebbe quindi guidare la costruzione di casi d'uso critici, specifici per la propria organizzazione, utilizzando l'elenco delle capacità per misurare il modo in cui le offerte del fornitore li affrontano. Ciò consente all'organizzazione di essere proattiva, piuttosto che reagire alle proposte dei fornitori che inevitabilmente evidenzieranno gli scenari più favorevoli alla loro soluzione. È fondamentale che le organizzazioni organizzino correttamente le parti interessate e i processi interni per selezionare in modo efficace il fornitore e la soluzione più appropriati per le comunicazioni unificate (vedere la figura 1). Figura 1: Tipici passaggi di selezione delle comunicazioni unificate e sequenza temporale Garantire che il team di valutazione includa un mix di personale funzionale, tecnico e LOB (Line of Business) La maggior parte dei team di valutazione della tecnologia UC ha il compito di guidare il processo di selezione in un periodo di tempo relativamente breve. Spesso, questo team è composto principalmente da personale tecnico e funzionale aziendale disponibile sul quale i dirigenti sponsor hanno il controllo diretto. La tendenza è quella di mantenere la squadra “piccola e snella” per accelerare i risultati. Questo approccio può essere più veloce (e meno costoso inizialmente), ma il vantaggio in termini di velocità è spesso compensato dai seguenti problemi: Ampiezza e profondità inadeguate dei casi d'uso. Considerazione limitata dei requisiti di localizzazione. Un'attenzione eccessiva alle esigenze amministrative e operative, con un'insufficiente incorporazione delle prospettive degli utenti finali. La percezione che l’attività sia un "progetto IT", che aumenta la resistenza al cambiamento tra il personale LOB ( Line of Business). Riluttanza ad adottare forme nascenti di tecnologia emergente, nonostante i possibili vantaggi per l'organizzazione, perché i limiti di tempo impediscono un'indagine approfondita. I leader dell'applicazione dovrebbero rifiutare la tentazione di smussare gli angoli all'inizio della fase di valutazione. Le organizzazioni leader hanno raggiunto il giusto livello di rappresentanza implementando le seguenti pratiche: Seleziona i "lead" regionali che partecipano direttamente al team e sono incaricati di rappresentare le esigenze di un certo numero di sedi e di mantenere la comunicazione e il feedback durante la valutazione. Abbraccia una mentalità del posto di lavoro digitale che supporti la destrezza digitale, il miglioramento dell'esperienza dei dipendenti e la capacità di lavorare ovunque e in qualsiasi momento. Includere diversi dipendenti di vari tipi di lavoratori (come operazioni sul campo, vendite e amministrazione aziendale) e manager di linea che rappresentano una sezione trasversale dell'organizzazione e una varietà di compiti sul lavoro. Coinvolgere fin dall'inizio le risorse di gestione del cambiamento per consentire loro di cogliere le implicazioni dei casi d'uso critici e supportare requisiti dettagliati. Possono quindi iniziare a sviluppare strategie di mitigazione e piani di comunicazione prima piuttosto che dopo. Ciò consente più tempo per il test e il perfezionamento. Garantire l'audit interno e la rappresentazione della privacy dei dati, in particolare per le implementazioni globali che possono comportare il trasferimento/l'utilizzo di dati (come i dati di dipendenti, clienti o fornitori) oltre confine. Questi membri del personale dovranno spesso coordinarsi con i responsabili regionali del gruppo di valutazione per garantire che i comitati aziendali pertinenti siano consultati nell'ambito degli esercizi di raccolta dei requisiti e di definizione dei processi. Dovranno essere seguite anche tutte le normative pertinenti della governace e del settore. Assegna risorse IT di approvvigionamento e approvvigionamento al processo di valutazione all'inizio. Le aziende leader tendono ad avviare trattative preliminari con i due o tre fornitori selezionati per demo o POC. Questo approccio rappresenta la migliore opportunità per la concorrenza sui prezzi. Il coinvolgimento tempestivo consente inoltre al personale di approvvigionamento IT di comprendere più a fondo le considerazioni sul dimensionamento che possono influire sulle negoziazioni. Includere le parti interessate da altri sistemi e processi "a valle" che saranno interessati da una nuova soluzione UC. Anche se potrebbe non essere fattibile includere tutte le applicazioni o i processi interessati, assicurati la partecipazione di quelli ritenuti più critici in base a criteri quali la frequenza di utilizzo, l'importanza dei dati o il volume delle transazioni. La tempistica per la selezione di un fornitore varierà, ma la maggior parte delle organizzazioni di moderata complessità dovrebbe prevedere da tre a sei mesi per completare l'intero processo; dall'assemblaggio iniziale di un team alla selezione finale del fornitore. Le organizzazioni con requisiti più complessi, in particolare le organizzazioni governative/del settore pubblico, richiederanno molto più tempo. Le organizzazioni del settore pubblico impiegano regolarmente diversi mesi per raccogliere e stabilire le priorità dei requisiti, seguiti da un anno o più per passare dalla creazione della richiesta di offerta alla selezione del fornitore finale. Queste stime escludono il tempo aggiuntivo necessario per completare eventuali prove tecniche estese.
- Contact center as a service: come avere un customer journey efficace
Colmare il divario tra l’azienda e il suo pubblico questo è il primo compito dei contact center. Clienti sempre più esigenti, richieste sempre più numerose e personalizzate, tempi stretti per soddisfarle. Oggi, in un contesto estremamente competitivo e veloce, offrire una customer experience ottimale è un fattore strategico, fondamentale per aziende di qualsiasi settore e dimensione. Le organizzazioni di supporto ai clienti devono rendere eccezionale il contributo che ogni stakeholder aziendale può fornire all’esperienze dei clienti e allo stesso modo devono comprendere in che modo le applicazioni CRM supporteranno gli obiettivi aziendali in modo da fornire la migliore esperienza complessiva al cliente in modo da migliorare la Company Reputation In questa esigenza di un CX più evoluta l’infrastruttura di telefonia e i motori di instradamento e prioritizzazione dei contatti multimediali giocano un ruolo fondamentale. Il mercato dell' infrastruttura del contact center (CCI) copre soluzioni che includono apparecchiature, software e servizi che consentono alle organizzazioni dell’assistenza clienti di gestire le interazioni multicanale con i clienti in modo olistico (sia nei canali di servizio self-service che in quelli che prevedono un’assistenza di un operatore) e di garantire, quindi, al cliente un'esperienza di valore. Le aree tecnologiche CCI possono includere: Infrastruttura di telefonia IVR e portali vocali per applicazioni self-service, incluso il self-service abilitato alla sintesi vocale Composizione in uscita/contatto proattivo Applicazioni di routing virtuale per scenari multisito e di lavoro da casa Tecnologie di instradamento dei canali digitali Motori di instradamento e prioritizzazione dei contatti multimediali con report storici e in tempo reale Interfacce integrazione computer-telefonia/servizi web (inclusi strumenti per l'integrazione con software CRM) Strumenti di presenza Gestione delle risposte e-mail Chat web sms Interfacce collaborative/co-browsing Impegno sociale Chat e Videochat Video preregistrato Chatbot e assistenti clienti virtuali Routing e gestione del flusso di lavoro Applicazioni mobili per il servizio clienti Possono le strutture farsi carico dell’organizzazione e della gestione di tutta l’infrastruttura? Molte delle organizzazioni non hanno la necessità di farsi carico di sviluppare in house di processi di adeguamento tecnologico. La loro esigenza è quella di rimanere focalizzati sulla retantion e l’acquisizione di nuovi clienti e per questo sono alla ricerca di partner affidabili che possano farsi carico di tutto l’adeguamento infrastrutturale e tecnologico in modo da accelerare la pianificazione per la migrazione dell'infrastruttura del contact center in modo da contenerne i costi In questa necessità, quindi, si affidano alla modalità “as a services” del Contact Center (CCaaS) che offre la gestione dei clienti con soluzione di relazione attraverso l’adozione di un’adeguata CCI che sappia sfruttare al meglio le interazioni con il CRM aziendale. In questo modo le organizzazioni di supporto ai clienti possano guidare al meglio la Customer Journey sicuri che l’infrastruttura supporterà una CX completa, risolutiva e positiva.
- I 4 passi per l’implementazione di soluzioni di Contact Center come servizio
Le soluzioni CCaaS consentono, alle organizzazioni del servizio clienti, di gestire le interazioni multicanale con i clienti in modo olistico in termini di esperienza, sia del cliente che del dipendente. Se da un lato le soluzioni software CC offrono vantaggi alle aziende e le aiutano a raggiungere i propri obiettivi di business, l’offerta CCaaS consente alle società di acquistare, non solo le tecnologie di cui hanno bisogno per il loro servizio clienti, ma anche di avere un partner che lo aiuti nell’allestimento tecnologico e nella gestione del servizio, in modo da ridurre notevolmente i costi interni dell'azienda. Considerando le esigenze dei leader delle applicazioni e dei loro responsabili del servizio clienti e delle tecnologie: Accelerare la pianificazione per la migrazione dell'infrastruttura del contact center alle piattaforme CCaaS. Maggiore flessibilità nella sede di lavoro per gli operatori del servizio clienti. Offrire un mix di modalità di interazione (omnichannal) ai loro Clienti. Quali sono i passi che richiede l’implementazione di soluzioni di Contact Center as a Service? 1: Identifica i tuoi requisiti CCaaS attuali e futuri I responsabili delle applicazioni di supporto al servizio clienti dovrebbero iniziare con la stesura di una serie di requisiti dettagliati, ai quali assegnare poi la priorità in base alle esigenze immediate e future. Raccomandazioni: Coinvolgi le parti interessate per conoscere i tuoi requisiti aziendali. Comprendi come avviene la comunicazione tra i tuoi team e i clienti. Conduci ricerche approfondite e comprendi la tua piattaforma di comunicazione interna per garantire una facile integrazione con la soluzione CCaaS . Documenta i tuoi requisiti aziendali e mantienili semplici. Assicurati di articolare chiaramente i risultati aziendali attesi nelle fasi di vendita e distribuzione. Costruisci una tabella di marcia attorno alla tua visione. Tieni presente quale ridimensionamento e funzionalità potresti utilizzare in futuro piuttosto che limitarti a fissare ciò di cui hai inizialmente bisogno dalla soluzione 2: Condurre dimostrazioni/POC dei fornitori. Negoziare un contratto CCaaS favorevole Dopo il processo di raccolta dei requisiti, i leader delle applicazioni dovrebbero concentrarsi sulla conduzione di una POC con i fornitori selezionati per testare le loro capacità in tempo reale. Ciò consentirà di capire come funzionerà la soluzione e come ne beneficerà l'organizzazione. In questa fase, inoltre, si negozieranno gli accordi in termini di pagamenti, SLA e servizi. Raccomandazioni: Crea e testa una varietà di casi d'uso. Guarda la totalità delle funzionalità disponibili e la flessibilità con le opzioni vocali e le integrazioni con l'intelligenza artificiale (AI). Valuta le funzionalità di reporting, analisi e gestione del coinvolgimento della forza lavoro della soluzione. Esplora i termini e le condizioni menzionati nel contratto per assicurarti che tutte le clausole chiave siano incluse. Ottieni i costi e gli accordi pilota per iscritto. Comprendi i diversi tipi di licenze offerte dai provider CCaaS e seleziona quella che si allinea ai tuoi requisiti aziendali. 3: Accelerare il processo di transizione. Inizia con la distribuzione delle funzionalità che prevedi di utilizzare per prime Iniziare il processo di transizione il prima possibile per evitare ritardi nell'implementazione della soluzione CCaaS, concentrarsi sull'esecuzione, l'implementazione e la configurazione dei requisiti minimi che permettano di iniziare. Raccomandazioni: Pianifica le tue esigenze di chiamata, imposta la categorizzazione delle chiamate e progetta il flusso di risposta vocale interattiva (IVR). Verifica la disponibilità dei numeri se intendi trasferire il tuo numero attuale. Misura la chiarezza delle funzionalità che utilizzi attualmente o prevedi di utilizzare. Chiedi ai rappresentanti dell'assistenza clienti di determinare quali funzionalità devono essere incluse immediatamente e quelle che possono essere aggiunte in una fase successiva. Ricerca i possibili percorsi di distribuzione e assicurati che il piano di transizione sia pronto in anticipo per rendere il processo di distribuzione senza intoppi. Interagisci con il rappresentante commerciale e comunica i problemi affrontati con la piattaforma precedente, se applicabile, in modo che possano essere risolti durante l'implementazione della soluzione attuale. 4: Organizzare sessioni di formazione per gli utenti finali prima di andare online. Sfrutta l'assistenza clienti offerta dal fornitore CCaaS I Leader delle applicazioni devono pianificare e organizzare sessioni di formazione obbligatorie per il fornitore del servizio prima di andare online. Le organizzazioni erogatrici delle sessioni formative dovrebbero sfruttare il più possibile la formazione e il supporto offerti dal fornitore per massimizzare i benefici del know-how e ridurre al minimo gli errori. Raccomandazioni: Conduci sessioni di formazione per gli utenti finali prima di andare in diretta per assicurarti che comprendano come gestire la soluzione. Richiedi la documentazione relativa a tutte le aree della soluzione. Identifica agenti ben addestrati per assistere gli utenti che potrebbero avere difficoltà con l'interfaccia. Fornisci supporto anche al personale del fine settimana e delle ore serali. Sfrutta il team di assistenza clienti del fornitore per apprendere le migliori pratiche e come utilizzare appieno i loro servizi.
- MSP i 5 vantaggi per il business
MSP la chiave di accesso al ROI e un Time to market rapido per i servizi e le infrastrutture IT I Managed service provider , possono essere un alleato per il tuo reparto IT a patto di garantire un’eccellente Customer Experience. Cos’è un MSP La definizione di un IT Managed Service Provider (MSP) può variare in base alla persona con cui si parla, ma nel settore della piccola e media impresa l’MSP è un fornitore di soluzioni IT che offre: Help Desk Telefonico e/o Remoto illimitato : Gestione e manutenzione IT proattiva Gestione dei fornitori Tariffazione flat, ossia a costo fisso Ma nel settore Enterprise, più esteso del termine le funzioni MSP non termina nell'infrastruttura IT o nell'erogazione di un servizio, ma va completata nella gestione della Brand identity e della Reputation del Cliente. Perché avvalersi di un MSP? I motivi sono tanti ma possiamo riassumerli in 5 vantaggi per il Business: MSP: I 5 vantaggi per il business 1 - L’ Accesso alla tecnologia Un MSP non solo può alleviare il tuo carico IT, ma rafforzare anche le capacità della tua organizzazione nell’accesso alle ultime tecnologie al passo con la concorrenza del mercato. 2 - Il Ritorno sull’investimento (ROI) La manutenzione delle infrastrutture e dei servizi è un compito fondamentale che i MSP tendono ad alleggerire. Questo non significa solo alleviare la manutenzione e il monitoraggio dal tuo personale che può concentrarsi su attività di alto valore, ma significa anche ridurre i costi. 3 - L’ Attivazione dei servizi Una gestione già esistente, avanzata e aggiornata, riduce naturalmente l’investimento iniziale diminuisce il Time-to-market e aiuta a gestire le spese operative 4 - La sicurezza delle informazioni Un MSP consolidato ed esperto garantisce standard elevati di sicurezza e può direzionare il cliente verso le soluzioni cyber security più adatte. 5 - L’ Accesso alla consulenza Affidarsi a un partner di Managed IT Service significa avere un consulente sempre a disposizione. Sopra l'offerta MSP di Alosys. IT and CUSTOMER SERVICES I nostri Servizi e tecnologie di supporto aiutano le aziende a garantire un’eccellente Customer Experience. Formiamo figure professionali multiskills per gestire interazioni con il cliente finale attraverso flussi omnichannel e aumentando l’engagement del cliente e il tasso di fidelizzazione. Integriamo i nostri processi con soluzioni RPA e AI per ottimizzare i tempi di lavorazione ridurre i costi e limitare gli errori nelle operazioni di routine, garantendo ROI e Customer Satisfation NETWORK INFRASTRUTTURE ICT GOVERNANCE CUSTOMER SERVICE DATA MANAGEMENT Framework di gestione dei dati per garantire un processo decisionale ben fondato.I nostri servizi di gestione e analisi dei dati sono finalizzati all'acquisizione, all'archiviazione, all'organizzazione e all'utilizzo dei dati, creati e raccolti, in modo sicuro e proattivo. DATA ANALYSYS DATA MIGRATION DATA SECURITY DATA BACKUP SOLUTIONS CYBER SECURITY Sistemi di protezione dei dispositivi mobili a tutela di tutte le informazioni riservate e dalle vulnerabilità. THREAT MANAGEMENT BIOMETRIC MANAGEMENT FOR CONFIDENTIAL DATA SHARING
- SOFTWARE FACTORY i 5 vantaggi per il business
Il "Genius loci" della software engineering ha un nome: Software Factory Il mercato Software and Platforms, è sempre più sinonimo di economia. L'offerta legata alla software engineering deve garantire un approccio sistematico, disciplinato e quantificabile allo sviluppo, al funzionamento e alla manutenzione dei software. Scopriamo insieme quale sono i vantaggi nell’affidare lo sviluppo a una SOFTWARE FACTORY SOFTWARE FACTORY: I 5 vantaggi per il business 1 - Competenze tecniche e processi Le Software factory sono composte da professionisti competenti, con skill continuamente aggiornati in materia di software development, al quale si aggiungono le competenze nell’applicare framework metodologici e best-practice. 2 - Applicazioni in linea con le esigenze di business La stretta collaborazione tra i developers, il personale IT interno e gli utenti di business permette di ottenere applicazioni perfettamente allineate con i desiderata. Il ricorso a metodologie Agile favorisce un approccio incrementale basato su quick-win intermedi, rilasci frequenti e continui test per verificare la bontà degli interventi effettuati. 3 - Time-to-market accelerato Grazie ai framework Agile e alla sinergia nel processo di sviluppo, ogni aspetto della delivery delle applicazioni, subisce una netta accelerazione. 4 - Contenimento rischi e costi La software factory garantisce una mitigazione dei rischi legati al processo di sviluppo. Adottando le best-practice Agile, infatti, si riducono i tempo di sviluppo dell’applicazione e di ogni modifica, procedendo con rilasci frequenti, in modo sa intervenire tempestivamente sugli errori o sui cambi di priorità.Si riducono, quindi, i potenziali sprechi e costi aggiuntivi di uno sviluppo fallimentare 5 - Innovazione e customer satisfaction La software factory permette una migliore organizzazione dei team coinvolti nella pipeline di progettazione,Figure multi-disciplinari collaborano per sviluppare applicazioni performanti e innovative. Favorire servizi più efficaci e prodotti innovativi ha dei risvolti positivi sulla soddisfazione degli utenti di business e, a cascata, sul cliente finale. Applicazioni performanti e innovative, permettono di offrire servizi più efficaci. Contattaci per avere informazioni sull'offerta Software Factory di Alosys. Un approccio sistematico, disciplinato e quantificabile allo sviluppo, al funzionamento e alla manutenzione dei software.
- Adeguamenti normativi per offrire servizi a valore aggiunto attraverso la rete di illuminazione pubblica
Come impatterà la Digital Transformation nelle città? Quali sono gli ostacoli normativi da superare per offrire servizi a valore aggiunto attraverso la rete di illuminazione pubblica? Il Webinar del 27 Aprile organizzato da LUMI ha esplorato i nuovi modelli di riqualificazione urbana per città intelligenti, digitali e sostenibili. Ci è stato dato modo di parlare della normativa dei carichi esogeni e dell'adeguamento della rete di illuminazione pubblica all'erogazioni di servizi a valore aggiunto per la cittadinanza. Estratto dell'intervento di Gianni Pignatelli. Può una rete di illuminazione pubblica contribuire alla Digital Trasformation delle città e quali nuovi servizi potrebbero svilupparsi? Secondo quanto riportato dal Key4biz , le principali società di telecomunicazione Verozin e AT&T si stanno lamentando per gli enormi costi che si trovano a dover sostenere per la diffusione del 5G chiedendo esplicitamente l’utilizzo della rete di illuminazione pubblica come infrastruttura di appoggio. L’utilizzo dello smart lighting è quindi di fatto una soluzione adottata e necessaria per molti servizi a valore aggiunto per le così dette città del futuro. Tuttavia si deve tener conto che già da molti anni si sta ipotizzando l’utilizzo della rete di illuminazione quale backbone per aggiungere servizi innovativi, e recentemente anche Mauro Annunziato, Direttore Divisione “Smart Energy” ENEA conferma che «Le nuove tecnologie stanno rivoluzionando il modo di gestire l’ambiente urbano e la pubblica illuminazione rappresenta l’infrastruttura di partenza che impatterà 3 ambiti principali. In particolare: La mobilità : l’inserimento di moduli “on board” nei lampioni potrà facilitare la connettività e la comunicazione. Altri dispositivi abiliteranno la ricarica dei veicoli elettrici o, ancora, serviranno per il monitoraggio del traffico. Il palo della luce diventerà sempre più un punto di dialogo tra oggetti connessi di varia natura, inclusi i veicoli. La sicurezza : l’esigenza è quella di avere strumenti e dispositivi che permettano di rispondere velocemente in caso di fenomeni come allagamenti, terremoti, incendi ecc. in cui serve un intervento immediato e tempestivo. A questo si aggiunge l’importanza del monitoraggio del territorio, della qualità dell’aria e altro. Il turismo : l’obiettivo è quello di supportare tutti i servizi di comunicazione e rendere più fruibili strade e centri urbani.» Il recente PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) stabilisce 6 missioni come indirizzamento concreto agli investimenti dei prossimi anni. Nella Mission 1 viene espressa l’importanza di una modernizzazione digitale delle infrastrutture di comunicazione del Paese e nella Mission 2 viene esplicitata l’importanza di una mobilità sostenibile e del risparmio dei consumi di energia tramite l'efficientamento del patrimonio immobiliare pubblico e privato, si può ipotizzare quindi che dal punto di vista economico si possano sviluppare i fondi necessari alla trasformazione della rete di illuminazione. Tuttavia, l’effettiva realizzazione di un programma così complesso deve fare i conti con la concreta possibilità di poterlo “mettere a terra” . Quando ci si appresta ad analizzare in maggior dettaglio gli impianti di illuminazione pubblica ci si rende conto della complessità tecnica e degli ostacoli da superare. In via non esaustiva vale la pena di ricordarne alcuni: impianti vetusti, cavidotti ostruiti, pozzetti allagati e muffole corrose. Questo implica che spesso e volentieri i progetti di adeguamento comportano tempi e costi che vanno ben al di sopra di quello che inizialmente si è ipotizzato in sede di progetto. Un'altra barriera di tipo tecnico è rappresentata dalle competenze necessarie all’introduzione di nuovi servizi che spesso risiedono in parti dell’Azienda non direttamente coinvolte nella manutenzione degli impianti. Per quanto riguarda gli aspetti commerciali, perché la parte dell’Azienda che ha la concessione degli impianti dovrebbe sostenere investimenti che quasi sicuramente andranno a produrre beneficio ad altre Unità aziendali? La concessione che il manutentore ha con il suo cliente permetterà a società collegate di potersi avvalere dell’impianto? Inoltre, se il manutentore non può vendere l’energia elettrica perché dovrebbe fare un investimento sull’impianto non direttamente collegato al risparmio energetico, unica sua fonte di guadagno? Se a tutto questo si aggiunge la normativa PAN GPP che regolamenta i carichi esogeni negli impianti di illuminazione pubblica. Il 28 Aprile 2021 è scaduto il periodo di grazia concesso dalla normativa ai Comuni, principali proprietari degli impianti, per potersi mettere in regola con l’installazione di dispositivi considerati carichi esogeni. Questa norma impone di trattare in modo differenziato il consumo di energia di qualsiasi dispositivo, inserito sull’infrastruttura dell’impianto di illuminazione, che non attiene direttamente all’erogazione del flusso luminoso. Ci troviamo in presenza di “barriere” che limitano fortemente la diffusione dei servizi di trasformazione delle città attraverso l’utilizzo degli impianti di illuminazione pubblica. Quindi la soluzione più versatile che supera tutte le barriere finora descritte è senza dubbio quella di realizzare “impianti ad hoc” che colleghino direttamente i dispositivi per l’erogazione di nuovi servizi quali il 5G, la sensoristica necessaria alla gestione del traffico, dell’inquinamento atmosferico o della mobilità sostenibile ad un contatore a se stante e con un'infrastruttura dedicata. Ma è anche quella più sostenibile? Dal punto di vista economico si deve mettere in conto uno sforamento economico cospicuo, immaginare di replicare l’infrastruttura 5G lungo le città significa nessun ritorno economico per chi dovrà fare l’investimento. Esistono poi almeno altri due fattori critici di successo: il tempo e la reale possibilità di intervento. Il fattore tempo è l’elemento attraverso il quale il ritorno dell’investimento PNRR avrà senso in termini economici, sociali e di servizio. Di fronte a questo scenario che ho cercato di rappresentare nelle sue diverse sfaccettature si deve individuare una soluzione che possa essere applicabile in tempi brevi e a costi certi. Alosys si è posta da tempo al centro della sua missione il fatto di produrre oggetti e dare servizi che possano essere immediatamente fruibili, garantendo un recupero dell’investimento nei tempi più brevi possibile. In questo senso la nostra soluzione si adatta e si integra all’attuale rete di illuminazione pubblica, permettendone comunque lo sviluppo futuro, usufruendo dei nuovi servizi senza inutili attese, nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e di gestione della normativa. La scelta Alosys è in linea con il principio della sostenibilità sia economica che tecnica, riducendo al massimo interventi di scavo che provocano disagi e aumentano il livello dell’inquinamento e del disagio ai cittadini. Proprio in questi giorni stiamo sviluppando una soluzione per la micro-mobilità focalizzata alla realizzazione di stazioni di ricarica sul perimetro urbano, utilizzando l’impianto di illuminazione pubblica esistente. Con la soluzione Alosys gli impianti di illuminazione pubblica diventano di fatto la migliore infrastruttura già disponibile sul territorio per accogliere nuovi servizi di trasformazione delle città.
- Cos'è la Smart Grid: l'elettricità intelligente del futuro
La smart grid è una definizione piuttosto ampia che comprende tante possibili applicazioni “intelligenti” delle nuove tecnologie digitali connesse al mondo fisico . Un lampione, un semaforo, un’automobile, una singola abitazione, un intero quartiere, una grande città: qualsiasi oggetto, edificio o infrastruttura può diventare smart , intelligente. Sempre più spesso, infatti, si parla di smart city , smart building, smart lighting, smart home, smart mobility, per riferirsi al modo di gestire determinati beni, prodotti e servizi attraverso la sfera digitale. E l’elenco di locuzioni inglesi potrebbe continuare. Allora conviene mettere qualche paletto di orientamento in questa sequenza di diverse parole abbinate allo stesso aggettivo, smart. Che cos’è una smart grid? Che cos’è la smart grid Il tema della smart grid ha preso piede negli ultimi anni con la graduale trasformazione del sistema elettrico tradizionale, progettato per funzionare in modo centralizzato e unidirezionale: grandi impianti che producono energia elettrica e una rete di trasmissione e distribuzione che trasporta quell’energia fino ai clienti-consumatori finali (famiglie, industrie, uffici, eccetera). Diversi elementi stanno mettendo in crisi questo modello tra cui l’ampia e continua diffusione degli impianti eolici e fotovoltaici, anche di piccolissima taglia. Tuttavia, gestire una rete con migliaia di “nodi” che producono energia rinnovabile da sole e vento, diventa un compito molto complesso, perché la rete stessa deve cambiare profondamente, diventando più aperta, flessibile, interconnessa. In sostanza: più smart, più intelligente. La smart grid segue un modello distribuito, decentralizzato, multidirezionale. Smart grid ed Europa Anche la direttiva europea sulle energie rinnovabili dell’11 dicembre 2018 (RED: Renewable Energy Directive 2018/2001) spinge molto verso le reti intelligenti, perché fissa il principio dell’autoconsumo energetico non solo individuale ma anche collettivo, quindi apre le porte a nuovi schemi “one-to-many” , da uno a molti, basati sullo scambio reciproco di energia negli edifici condominiali e nelle comunità dell’energia (quartieri o città). Quali strumenti utilizza una smart grid Per funzionare correttamente, una smart grid ha bisogno di alcuni strumenti innovativi . La sua natura decentralizzata richiede che tutti i dispositivi “fisici” siano sempre connessi alla rete: impianti di produzione energetica, linee di trasmissione/distribuzione, sottostazioni elettriche, contatori e batterie per accumulare il surplus di energia, se parliamo di una smart grid elettrica. Mentre una città intelligente, ad esempio, può prevedere la connessione wireless di semafori, lampioni, stalli dei parcheggi, contenitori di rifiuti; invece in una smart home potranno essere connessi gli elettrodomestici, le lampadine, il termostato, le videocamere di sorveglianza, magari con il supporto di un assistente vocale. IoT e Smart Grid A fare da collante a tutte queste possibili configurazioni di smart grid, che siano casalinghe, di un ufficio, un’azienda, una grande città o una rete energetica, c’è sempre il “web delle cose”, meglio conosciuto con la definizione inglese Internet of Things (IoT). La tecnologia IoT permette di creare e sviluppare una rete di comunicazione digitale wireless totalmente integrata: gli oggetti sono in grado di comunicare tra loro, trasmettere dati, ricevere comandi e istruzioni. In questo modo, è possibile monitorare e gestire a distanza ogni dispositivo connesso al sistema IoT. A completare il perimetro digitale di una smart grid entrano in gioco altri strumenti, tra cui: piattaforme software e servizi cloud per l’analisi dei dati, intelligenza artificiale (un esempio è la manutenzione predittiva degli impianti industriali), realtà aumentata. Quali vantaggi assicura una smart grid In generale, i vantaggi comunemente associati all’utilizzo di una smart grid sono maggiore flessibilità ed efficienza, sostenibilità ambientale, aumento della qualità della vita e del benessere per le persone, riduzione dei consumi energetici. Ecco qualche esempio pratico di possibili vantaggi assicurati da una rete intelligente urbana (smart city), tra quelli segnalati nell’ultima edizione dell’Osservatorio Internet of Things del Politecnico di Milano: Una rete di lampioni smart, oltre a diminuire i consumi di energia elettrica con la regolazione intelligente dell’intensità luminosa in base alle condizioni ambientali, può alimentare altri dispositivi destinati ai servizi a valore aggiunto, come sensori per il monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici, sistemi di videosorveglianza. Con i semafori intelligenti è possibile ridurre i flussi di traffico e ottimizzare i percorsi dei mezzi pubblici, aumentando la loro velocità media di esercizio; inoltre, i mezzi pubblici possono essere monitorati a distanza per stimare il tempo di attesa nelle singole fermate. Tramite l’installazione di speciali sensori, anche gli spazi per le auto e i contenitori di rifiuti possono entrare in una smart grid urbana. I sensori, infatti, possono segnalare in tempo reale l’occupazione dei parcheggi e il livello di riempimento dei cassonetti, rendendo più efficiente l’organizzazione dei relativi servizi (controllo delle soste e giri di raccolta dei rifiuti).
- Quanto costa l'IoT nella smart city? Meno di quanto pensi
Una città può diventare più “intelligente” con progetti di Smart City e IoT che usano il “web delle cose” ( Internet of Things ) per migliorare la vivibilità e sicurezza degli spazi urbani. Le iniziative di Smart City e IoT, infatti, sfruttano le tecnologie digitali, come quelle progettate da Alosys, per implementare nuovi servizi a valore aggiunto : illuminazione stradale adattiva, videosorveglianza, controllo del traffico in tempo reale per ottimizzare il percorso dei mezzi pubblici e così via. Smart City e IoT con la luce digitale Il web delle cose, in sostanza, permette di far parlare la stessa lingua a diversi oggetti del mondo fisico, tramite apparecchi e dispositivi smart che trasmettono dati e informazioni sul funzionamento delle “cose” connesse. Nei progetti di Smart City e IoT per l’illuminazione stradale, i lampioni led sono connessi in una rete elettrica digitalizzata (smart grid). Cosa possono fare questi lampioni intelligenti? Ad esempio, tramite sensori installati sui singoli punti luce, sono in grado di adattare il flusso luminoso secondo certi parametri rilevati in tempo reale (illuminazione adattiva), come l’intensità del traffico e la presenza di persone. Il valore dei lampioni IoT nella Smart City C’è di più: Smart City e IoT significa che i lampioni possono sviluppare valore perché le tecnologie proposte da Alosys consentono di abilitare i lampioni all’installazione di diversi dispositivi come videocamere, sistemi per il monitoraggio del traffico stradale e dell’accesso ai parcheggi, sensori per l’acquisizione di dati ambientali sull’inquinamento atmosferico. Ecco perché si parla di servizi a valore aggiunto che si possono implementare sulla medesima infrastruttura “di base”, cioè la rete per l’illuminazione pubblica trasformata in una rete intelligente con luci led e sensori IoT. Smart City, IoT e Alosys Quanto bisogna investire per sviluppare progetti di Smart City e IoT? Vediamo un esempio con le tecnologie offerte da Alosys in tema di Smart City e IoT: la soluzione “Intelligent Switching” è stata progettata per diffondere in modo semplice e veloce nuovi servizi a valore aggiunto in città, sfruttando gli impianti esistenti dell’illuminazione pubblica. La soluzione comprende diversi moduli progettati e assemblati da Alosys: Alosys Switch, Smart Box con alimentatore AC/DC e contatore di energia, più un modulo radio e un centro remoto di gestione, in modo da contabilizzare l’energia elettrica consumata dai singoli apparecchi-servizi aggiuntivi e trasmettere i relativi dati al centro remoto di controllo. Implementare facilmente l'IoT per la Smart City È bene evidenziare che questo “pacchetto” di tecnologie si può installare, facilmente e rapidamente, senza dover modificare la struttura dell’impianto e della rete in esercizio; anche il livello di manutenzione è molto basso e si può gestire da remoto. Ecco un’idea dei costi, considerando di predisporre cento punti luce all’implementazione di nuovi servizi a valore aggiunto. Il costo complessivo per installare la quantità prevista di moduli Alosys Switch (33 in questo caso: è sufficiente acquistare un numero di Alosys Switch pari a un terzo del numero complessivo dei lampioni) è pari a 3.570 euro manodopera inclusa, per un lavoro che si completa in soli due giorni. Come abilitare nuovi servizi in un progetto di Smart city e IoT La soluzione Intelligent Switching è stata sviluppata da Alosys per mettere in relazione tre aspetti fondamentali in un progetto di Smart city e IoT: tecnologia, energia, comunicazione . Il cuore del sistema è il modulo Alosys Switch che consente di portare un’alimentazione continua “h24” di energia alla base di ogni singolo lampione (nel pozzetto adiacente al palo o nell’asola dello stesso), in modo da trasformare il punto luce in punto di alimentazione su cui possono essere installati dispositivi per servizi a valore aggiunto (VAS: value-added service ), tra cui: Sensori ambientali per la qualità dell’aria; Sensori di rilevamento persone/oggetti ; Antenne di comunicazione 5G ; Telecamere di videosorveglianza; Colonnine di ricarica per veicoli elettrici ; Segnaletica stradale luminosa; Dispositivi IoT per comunicazioni wireless. Un punto decisivo del “pacchetto” Intelligent Switching è la possibilità, attraverso il modulo radio, di trasmettere e gestire i dati che riguardano il funzionamento dei dispositivi VAS. In particolare, il modulo consente di contabilizzare separatamente l’energia consumata dai singoli servizi, attraverso un contatore certificato, per una corretta e puntuale fatturazione dei medesimi servizi. Una volta attribuiti i consumi possono essere facilmente contabilizzate le spese.
- Come sfruttare i pali dell'illuminazione pubblica per Wi-Fi e 5G
Illuminazione pubblica, Wi-Fi e 5G possono sviluppare un rapporto sinergico , a tutto vantaggio delle municipalità, dei cittadini e anche delle telco. Ma cosa si intende quando parliamo di illuminazione pubblica Wi-Fi ? Partiamo dicendo che più o meno tutte le città dispongono di una rete di connettività Wi-Fi outdoor gratuita , a uso e consumo di cittadini e turisti: previa registrazione e ricezione di un SMS, questi possono navigare sulla rete pubblica in prossimità dei vari hotspot. Alcuni Comuni forniscono anche interessanti statistiche di utilizzo: a Torino per esempio, i 126 hotspot attivi hanno erogato, nel 2019, 442.074 ore di connessione verso poco meno di 400.000 utenti. Il Comune di Milano, invece, non dichiara il numero esatto ma mostra l’ubicazione dei singoli hotspot sulla classica mappa di Google, permettendo ai potenziali utenti la localizzazione precisa dei punti d’accesso. Osservando la dislocazione degli hotspot all’interno di un Comune (si può prendere ad esempio proprio Milano), da un lato è innegabile il lavoro svolto per ‘connettere’ il più possibile le città, dall’altro è parimenti palese quanto l’obiettivo di coprire il 100% del territorio comunale sia lontano. Le altre città, ripetiamo, sono in una situazione più o meno analoga: questo, per esempio, è il caso di Roma . Illuminazione pubblica e Wi-Fi, un’idea vincente Perché parlare dunque di illuminazione pubblica Wi-Fi ? Precisamente per quanto affermato finora: se l’obiettivo è quello di estendere il più possibile la copertura Wi-Fi pubblica nel territorio Comunale , a cui aggiungiamo anche la potenziale creazione di reti Wi-Fi private, un’ipotesi molto interessante è sfruttare l’infrastruttura della rete di illuminazione pubblica , rispetto alla quale ci si può posizionare come VAS, cioè come servizio a valore aggiunto. In pratica, l’idea è quella di usare l’infrastruttura di illuminazione esistente che è capillare per definizione, al fine di ospitare e alimentare gli hotspot Wi-Fi e contabilizzarne i consumi. Non dimentichiamo che, in questo modo, l’hotspot non si limiterebbe a fornire connettività web al cittadino o al turista desideroso di navigare liberamente, ma anche ad altri servizi ‘connessi’ che rientrano nel paradigma di smart city: totem smart presenti nelle vicinanze, la stessa illuminazione, sensoristica per la gestione del traffico e molto altro. Qual è il problema, in tutto ciò? L’unico che si intravede è che gli hotspot vanno alimentati 24/7 e anche la contabilizzazione dei consumi deve essere continua: l’infrastruttura attuale, infatti, si limita a fornire alimentazione ai pali durante le ore serali/notturne. Gli hotspot, i sensori, i totem e qualsiasi altro VAS di quelli citati andrebbero quindi gestiti in modo indipendente, magari con un pannello solare; in alternativa, è sufficiente un piccolo intervento non invasivo (non richiede scavi di alcun genere) sul palo per l’installazione di uno switch che – di fatto – ne permette l’alimentazione 24/7 e funge così da abilitatore dei servizi a valore aggiunto, tra cui gli hotspot Wi-Fi. Illuminazione pubblica, Wi-Fi e l’avanzata del 5G Tema strettamente connesso al binomio illuminazione pubblica - Wi-Fi è quello del 5G . Siamo già nell’era della rete mobile di quinta generazione, ma la capillarità è tutt’altro che raggiunta : 5G promette non solo prestazioni decine di volte superiori all’attuale 4G, ma vuole soprattutto essere un abilitatore di tante fattispecie che oggi non sono concretamente attuabili per limiti di affidabilità e, soprattutto, di latenza della rete cellulare: parliamo di auto a guida autonoma, di interventi chirurgici a distanza, di gestione puntuale di milioni di sensori IoT e molto altro. Nonostante le importanti novità tecniche del 5G, che coinvolgono sia la rete d’accesso che la Core Network, la rete di nuova concezione ha un limite rispetto al 4G, dovuto principalmente alle frequenze su cui opera (le cd. onde millimetriche): 5G ha più difficoltà ad attraversare gli oggetti e una portata minore. Tutto ciò viene risolto con le small cell , le quali hanno sì dimensioni compatte, ma vanno distribuite in modo capillare nell’area da coprire, ed è precisamente per questo che la rete di illuminazione pubblica diventa assolutamente essenziale. Essa, infatti, rappresenta quell’infrastruttura già disponibile presso cui installare i terminali di accesso radio approfittando della loro “nativa” capillarità. Al pari dei terminali Wi-Fi, anche qui fornire connettività di rete significa non solo dare un servizio ai clienti delle telco, ma anche poter sviluppare modelli di business innovativi legati al palo della luce che, a questo punto, può alimentare 24/7 prodotti a valore aggiunto (colonnine di ricarica, totem, sensori…) e contabilizzarne i consumi, che poi l’azienda fatturerà ai suoi clienti. In questo caso, così come in tanti altri, ciò che è sempre stato un costo per la municipalità può diventare non solo il perno dell’innovazione, ma anche una fonte di introito. E se questo non è un circolo virtuoso, poco ci manca.
- Smart Mobility e 5G: il ruolo centrale della rete di illuminazione
Le tecnologie digitali e la sharing economy hanno plasmato un nuovo modo di vivere, e soprattutto di concepire, la mobilità urbana: essa, ribattezzata smart mobility , rappresenta una delle principali manifestazioni di una smart city e punta a rendere più efficienti, rapidi, inclusivi e sostenibili gli spostamenti urbani. Servizi di bike e car sharing, soluzioni evolute per la mobilità, stazioni di ricarica per i veicoli elettrici e infrastrutture intelligenti (per esempio, le smart road ) si fondono in quella che non è una nuova tecnologia bensì un nuovo modo di concepire la mobilità urbana, che come al solito è “abilitato” dalle tecnologie più recenti ed evolute. Smart Mobility e la rete di illuminazione: una sinergia possibile Cosa c’entra, in un mondo in cui si parla di piattaforme tecnologiche, sostenibilità e soluzioni di comunicazione istantanea, la rete di illuminazione pubblica? In realtà , le smart street lights rientrano per diversi motivi nei discorsi relativi alle smart city : intanto perché l’ottimizzazione dei consumi - banalmente, passando all’illuminazione LED questi scendono anche del 50% - è un punto di partenza di una città che si vuole definire smart , ma soprattutto per la loro capillarità all’interno del contesto urbano. Questo fa sì che gli impianti di illuminazione pubblica già esistenti (lampioni, semafori…) possano essere sfruttati, peraltro in modo piuttosto agevole, per l’erogazione di servizi a valore aggiunto , perfettamente declinati in ottica di smart mobility e smart city . Implementare la smart mobility con l'illuminazione pubblica Qualche ipotesi? Si potrebbe partire proprio dall’ ottimizzazione dell’illuminazione pubblica , mediante lampioni stradali la cui accensione e spegnimento non sarebbe più vincolata semplicemente all’orario e alla stagione. Essi potrebbero, infatti, regolare autonomamente la propria intensità luminosa in base alle condizioni meteo, alla presenza o meno di altre sorgenti luminose e di persone o veicoli nell’area di copertura, così da ottimizzare ulteriormente i propri consumi. Non solo: in perfetta ottica di smart city si potrebbe usare l’apparecchio stesso e l’energia che lo alimenta per offrire ai cittadini, alle imprese e alle amministrazioni servizi a valore aggiunto, erogati in maniera semplice e contabilizzati in modo smart (tramite le onnipresenti app). Pensiamo dunque alla possibilità di installare, su alcuni lampioni stradali, sistemi di videosorveglianza ambientale collegati direttamente con le Control Room, oppure sensori connessi a sistemi d’allarme, oppure ancora, in ambito di smart mobility, colonnine di ricarica per automobili, moto e biciclette elettriche: in questo modo, i Comuni potrebbero incentivare non solo l’acquisto di mezzi elettrici - il cui limite percepito è proprio la scarsità della rete di ricarica -, ma anche contribuire a fondere i benefici della sharing economy con quelli delle zero emissioni . Il futuro della smart mobility Andando un po’ avanti nel tempo (ma non molto), si può senza dubbio parlare di auto a guida autonoma, che proprio per ottenere la completa autonomia dovranno effettuare comunicazioni continue e rapidissime con gli altri veicoli e con le infrastrutture stradali. La sola tecnologia a bordo dei veicoli non è infatti in grado di assicurare un livello di sicurezza tale da rendere superflua l’attenzione del conducente: solo mediante comunicazione V2V (Vehicle-to-Vehicle) e V2I (Vehicle-to-Infrastructure) sarà possibile raggiungere l’obiettivo finale , e anche qui le infrastrutture dell’illuminazione pubblica potrebbero essere determinanti, poiché potrebbero ospitare sistemi di comunicazione e sensori smart dedicati allo scopo. Oltre la smart mobility: le comunicazioni della smart city Comunicazioni velocissime, gestione di migliaia di dispositivi contemporaneamente, latenza prossima allo zero e affidabilità assoluta sono solo alcuni dei benefici del 5G , la rete mobile di nuova generazione che sta gradualmente facendo il proprio ingresso anche in Italia. Si preannuncia una vera e propria rivoluzione: 5G non è mai stato concepito, infatti, come un 4G ‘più veloce’, bensì come un sistema completamente nuovo, con una nuova rete di accesso radio e una core network rivoluzionata, fondato sulla virtualizzazione delle funzioni di rete e sul multi access edge computing per tenere bassissima la latenza e ottimizzare la disponibilità. Ma c’è un limite: l’impiego delle onde millimetriche, tipico di 5G, si scontra con la loro scarsa portata e l’enorme difficoltà nell’attraversamento degli oggetti . Una delle soluzioni è l’impiego delle small cell , ovvero nodi di accesso radio dalle dimensioni e consumi ridotti, la cui distribuzione capillare all’interno del contesto urbano sarà fondamentale (insieme all’impiego di altre tecnologie, come ad esempio il Beamforming ) per garantire non solo ottima copertura, ma anche le prestazioni “dichiarate” del 5G in determinati casi d’uso. Ecco che, dunque, la rete di illuminazione pubblica torna ad essere fondamentale: la sua straordinaria capillarità, unita ai consumi ridotti delle small cell la rende un candidato ideale per ospitare apparati di rete, che siano sistemi Wi-Fi privati ma anche sistemi di accesso radio delle telco, come appunto il 5G. Il tutto, senza la necessità di realizzare strutture ad hoc o costruire nulla: l’essenza di smart city è infatti quella di usare i dispositivi già disponibili abilitandoli per nuove funzionalità e servizi. Il 5G è uno di questi, e sarà rivoluzionario.
- Lampioni smart: niente scavi con Alosys Switch
Parlare di lampioni smart significa trasformare un semplice punto luce in un hub di servizi intelligenti gestibili da remoto . Le applicazioni sono molteplici e nel futuro prolifereranno grazie alla diffusione delle reti 5G. In virtù della sua capillarità, la rete dell’illuminazione stradale può essere la principale infrastruttura per trasformare le nostre città in smart city , agglomerati urbani intelligenti in grado di monitorare costantemente i livelli di inquinamento, i dati sulle precipitazioni e incrociarli con quelli del traffico. Città che siano in grado di offrire ai propri abitanti servizi di connettività diffusa e soluzioni per la mobilità elettrica. Città più efficienti, che offrano più sicurezza e in definitiva una migliore qualità della vita. Alcune amministrazioni locali più avvedute hanno già compreso l’importanza di questo ripensamento radicale della rete dell’illuminazione, a partire dall’impatto sui consumi. Si tratta, infatti, di convertire una importante voce di costo in una possibile fonte di profitto . Lampioni smart: come ridurre i costi di adeguamento dell’impianto L’idea di trasformare dei normali lampioni stradali in lampioni smart può spaventare il progettista, per gli interventi, i costi e i tempi di ritorno dell’investimento. Attualmente, infatti, la rete dell’illuminazione stradale è progettata per erogare energia elettrica soltanto per il periodo di accensione dei pali. Dunque, soltanto per le ore notturne. Se questa è la soluzione più ovvia per una rete di illuminazione tradizionale, non lo è per una rete di illuminazione smart. Infatti, per poter alimentare i sistemi necessari all’erogazione dei servizi a valore aggiunto bisogna portare l’energia al palo 24 ore su 24 . Questo significa nella migliore delle ipotesi equipaggiare il lampione con un piccolo impianto fotovoltaico e predisporre un sistema di accumulo. Nella peggiore, sarà necessario portare un nuovo e diverso cavo di alimentazione dal cabinet stradale. Con tutto ciò che ne consegue in termini di lavori di scavo e possibili disagi per la cittadinanza. Lampioni smart: come alimentare i dispositivi VAS Oggi, tutto questo non è più necessario grazie ad Alosys Switch : lampioni smart, in un click, senza scavi e senza pannelli solari. Alosys Switch è il dispositivo che costituisce il cuore del sistema di Intelligent Switching brevettato da Alosys : funge sia da interruttore per l’impianto illuminante che da alimentatore h24 per i device necessari all’erogazione dei VAS, i value added services che possiamo attivare con i lampioni smart. Un dispositivo dalle dimensioni estremamente ridotte - 80x38 mm, con uno spessore di 20 mm - che si installa facilmente alla base del lampione. Protetto da un involucro impermeabile certificato IP67, ha un’operatività garantita con temperature che vanno dai -20 ai +60 gradi. Alosys Switch si interfaccia con una Smart Box che può essere agevolmente posizionata nei pozzetti stradali in prossimità dei pali. È, di fatto, un contatore intelligente , che consente la misurazione puntuale degli assorbimenti causati dai servizi attivati. Il modulo della Smart Box predisposto al monitoraggio dei consumi è commercializzato da un’azienda leader del settore, certificata da un Ente internazionale secondo quanto predisposto dalla direttiva MID (Measuring Instruments Directive). Lampioni smart e sistema di gestione da remoto Con una installazione “non invasiva” , che assicura facilità di accesso e di manutenzione , Alosys Switch riconfigura i normali lampioni in lampioni smart. Consente di alimentare sensori, videocamere, hotspot Wi-Fi, prese per la ricarica di veicoli elettrici, ed è inoltre possibile contabilizzare i consumi e comunicarli a un centro di elaborazioni dati. Completano, infatti, il sistema di Intelligent Switching, un modulo radio e la piattaforma di gestione Ester . Il modulo radio può essere posizionato in cima al palo della luce e raccoglie e i valori di consumo di energia elettrica, tensione, corrente e potenza misurati dal contatore installato nella Smart Box. Ester è, infine, la piattaforma software open source predisposta per la raccolta, l’elaborazione e la visualizzazione dei dati provenienti dai moduli radio.